News e
rassegna stampa

Medicina territoriale, la mia richiesta di audizione alla Commissione salute

8 Aprile

Dopo il buio totale circa il costo dell’operazione Cau nel 2024 (anche solo come pre-consuntivo), sarebbe importante non procedere allo stesso modo in un campo fondamentale come quello della Medicina territoriale da cui dipende, in larga parte, una reale presa in carico dei pazienti. Purtroppo, invece, la settimana scorsa sono stati pubblicati i numeri relativi ai medici necessari per coprire le cosiddette “zone carenti”, senza aver prima definito la programmazione delle Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e aver precisato le nuove richieste che verranno fatte ai medici di medicina generale. Inoltre, non sono state chiarite le modalità con le quali verranno organizzate le nuove AFT per garantire i servizi ai 30.000 pazienti che ognuna di queste coinvolge. Nulla è dato sapere anche in merito agli strumenti che verranno adottati per ovviare alla carenza di medici di medicina generale e circa il numero insufficiente di posti programmati per i nuovi corsi di turnazione a partire dal prossimo autunno.

Per questo, nelle ultime ore, ho firmato una richiesta di audizione indirizzata al Presidente della Commissione per le Politiche per la salute e sociali, Gian Carlo Muzzarelli, per avere un aggiornamento su questi temi. Lo scopo è anche quello di ottenere una informativa in merito alla trattativa in corso per la stipula dell’accordo integrativo regionale (AIR) relativo all’ultimo Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. La richiesta è che siano audite in commissione le più importanti rappresentanze sindacali di riferimento dei medici di Medicina generale, quelle della Società italiana di Medicina generale nei suoi riferimenti regionali e l’Assessore competente.

È una questione di metodo. Se la Regione non fosse una monarchia, sarebbe importante utilizzare gli organismi propri dell’Assemblea legislativa per condividere scelte importanti come quelle che si stanno facendo sulla medicina territoriale. È la stessa cosa che occorrerebbe mettere in atto sul tema dell’accreditamento delle strutture che realizzano residenze per anziani e per persone con disabilità. A breve dovrebbe essere resa nota una delibera della Giunta che prorogherà le vecchie norme sull’accreditamento e bloccherà la
DGR n. 1638 dell’8 luglio 2024 sulla Disciplina dell’accreditamento dei servizi sociosanitari residenziali, diurni e domiciliari per le persone con disabilità e anziane non autosufficienti, in seguito alla legge nazionale n°193 del 16 dicembre 2024. Sembra un particolare, ma non lo è. Questo “incidente” di percorso potrebbe permettere di rivedere l’impianto della norma approvata a luglio che aveva provocato critiche da chi, tutti i giorni, fornisce un servizio così importante per le persone più fragili. Potrebbe essere un’occasione per ascoltare chi effettivamente opera sul territorio, nel sociale e negli enti accreditati.

IL TUO CONTRIBUTO è fondamentale

Sostieni la campagna con una donazione