Ancora una volta la cronaca bolognese ci racconta di episodi di micro-criminalità che colpiscono locali e piccole attività, anche nel cuore di Bologna.
Si tratta di fenomeni che contribuiscono ad aggravare il già ampio senso di insicurezza che accompagna i cittadini, soprattutto nelle ore notturne. A finire sotto la lente di ingrandimento, ancora una volta, sono i cantieri che ormai caratterizzano il volto della città continuando a rendere estremamente difficile la mobilità dei cittadini.
Quello degli atti vandalici e dei furti a danno degli esercizi commerciali, favoriti dall’isolamento garantito dalle strutture adibite alla realizzazione dei lavori provvisori, è un ulteriore aggravio di una situazione già precaria determinata dalla disposizione dei cantieri, che provoca drastici cali di fatturato o, addirittura, la chiusura delle attività per la difficoltà quando non l’impossibilità da parte dell’utenza di raggiungere fisicamente l’esercizio commerciale.
Questa situazione va ad aggravare un quadro già non facile per la tenuta del nostro tessuto commerciale, come rivela l’elaborazione condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio Emilia-Romagna e nazionale, secondo la quale le imprese afferenti al commercio al dettaglio dal 2012 al 2024 hanno registrato un saldo passivo di 3803 unità (da 17299 a 13496) evidenziando un calo del 22%, al quale si sottraggono le farmacie (+84), peraltro in calo di 22 unità nell’ultimo anno, e gli esercizi specializzati in apparecchiature informatiche e telecomunicazioni (+49), anche loro in calo nell’ultimo anno di 31 unità.
Oltre un mese fa ho domandato alla Giunta regionale, che della questione dovrebbe occuparsi con urgenza, l’istituzione di un fondo di emergenza dedicato ai risarcimenti per le attività provate a causa dei cantieri. La risposta è stata negativa: “Le uniche casistiche di risorse regionali destinate nell’ambito delle politiche di sviluppo e sostegno al commercio a fronte di perdite di fatturato – si legge nella risposta – hanno riguardato casistiche di ristori concessi a fronte del verificarsi di eventi non ascrivibili alla responsabilità di nessuno”.
Le responsabilità invece ci sono eccome e sono a carico di chi ha immaginato e poi gestito in maniera scellerata i cantieri producendo disagi alla viabilità, calo dei fatturati ed aumento dell’insicurezza. Si tratta di dati di fatto che i bolognesi e non solo, purtroppo, constatano ogni giorno.