Bologna, 11/09/2024 – “È necessaria una nuova visione delle nostre aree interne: l’Appennino bolognese ha tantissime potenzialità, tantissimi talenti, ma l’amministrazione regionale non è stata in grado di valorizzare tutto ciò. Anzi, la situazione che mi hanno descritto gli amministratori e i cittadini che ho incontrato mi mette in allarme: mancano le infrastrutture di mobilità e l’assistenza sanitaria necessarie per dare adeguati servizi alle persone che ci abitano. Solo prestando la giusta attenzione a queste richieste si potrà dare un futuro alle grandi aziende nate in questo territorio grazie all’intraprendenza di alcuni imprenditori locali. Solo così queste bellissime zone potranno essere attrattive per giovani e nuove famiglie”. Con queste parole Elena Ugolini descrive la giornata dedicata a Bologna, in particolare al tour in Appennino che l’ha vista recarsi a San Benedetto Val di Sambro, Vergato, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, Altoreno Terme e alle terme di Porretta. “I cittadini mi chiedono di non adottare più lo schema ‘più siete, più contate’: negli ultimi anni la Regione Emilia-Romagna ha ragionato secondo questo criterio, così facendo ha lasciato sole a se stesse queste aree interne. Non possiamo ragionare secondo la logica per cui chi vive l’Appennino debba necessariamente spostarsi in città per tutto. Un progetto come quello della bretella Setta-Reno di cui si parla da anni sarebbe essenziale. Solo grazie al governo ora si sta riprendendo in considerazione seriamente questa proposta che la regione ha deliberatamente trascurato in questi anni”. Non è la prima visita che Elena Ugolini fa nelle aree interne della nostra regione, “è evidente che soffrono gli stessi problemi. Non ha senso avere la stessa legge urbanistica per il centro di Bologna e per l’appennino bolognese, è sbagliato bloccare tutto con la burocrazia, è folle non valorizzare l’apporto degli agricoltori e dei contoterzisti che si prendono cura del territorio.” Lo spopolamento delle aree interne è una perdita anche per chi abita in pianura. Il territorio è sicuro solo se abitato, perché chi lo vive può agire come primo presidio di controllo. Non dimentichiamoci mai che chi conosce al meglio il territorio è proprio chi ci abita: se non facciamo nulla contro lo spopolamento, nel giro di venti, trent’anni tante aree, non solo nell’Appennino bolognese, saranno abbandonate. Dobbiamo, quindi, aiutare le giovani coppie non solo economicamente ma anche tramite l’introduzione di un assegno unico regionale in aggiunta a quello nazionale e la diffusione tra le amministrazioni comunali delle migliori pratiche dei comuni family-friendly e di nuovi sistemi di welfare”. Elena Ugolini ha visitato le terme di Porretta insieme all’attuale proprietà, che le ha presentato le difficoltà del sistema turistico della zona. “Le 12 fonti da cui sono alimentate le Terme di Porretta sono state scoperte in epoca romana. Dopo la costruzione della ferrovia sono sempre state un punto di eccellenza a livello nazionale. Ora stanno riprendendo quota dopo anni di crisi grazie all’investimento del prof. Monti, ma esistono potenzialità molto grandi da esprimere che richiedono nuovi investimenti . Si tratta di un passo importante su cui è necessario puntare per dare una nuova forma alla qualità e all’eccellenza che da sempre ha caratterizzato Porretta Terme e l’Appennino.” ha dichiarato Elena Ugolini.