In Regione si è avviato l’iter che porterà all’approvazione del Bilancio. Lo seguirò passo passo, per condividere con i cittadini dove e come verranno spesi i nostri soldi.
Lunedì 3, in mattinata, abbiamo assistito, da parte dell’Assessore al Bilancio Davide Baruffi, ad una narrazione ideologica e con toni da campagna elettorale circa le risorse, pari all’83% del totale, che saranno utilizzate per il settore sanità.
L’Assessore ha giustificato l’annunciato aumento delle tasse incolpando il Governo di un supposto definanziamento del comparto sanitario anche se, dati alla mano, 142,9 miliardi per la spesa pubblica nazionale rappresentano la cifra più alta mai stanziata da un Esecutivo.
A Baruffi ho replicato domandando se il rincaro delle imposte servirà a coprire il buco di bilancio della sanità del 2024, recentemente ammesso dal Presidente de Pascale. L’assessore ha replicato che, se si fosse trattato solo delle criticità di bilancio del 2024, sarebbero riusciti a coprirle come è stato fatto negli ultimi anni. Questo è il vero tema. Prima di aumentare le tasse e chiedere nuovi sacrifici ai cittadini, ci siamo assicurati di aver speso bene le risorse che avevamo a disposizione?
Una tabella della Conferenza Stato-Regioni evidenzia, in modo semplice, come la regione Emilia-Romagna abbia avuto una quota pro capite “pesata” (legata al tasso di anzianità) maggiore nel 2024 rispetto al 2023, nonché leggermente più alta rispetto a una regione come il Veneto che è riuscita ad arrivare al pareggio di bilancio e a raggiungere il primo posto nelle graduatorie di performance. Le stesse tanto sbandierate dalla nostra regione. Serve un’operazione verità.