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Pericolo alluvioni, Ugolini: “Basta scaricare le responsabilità, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale deve pulire i fiumi e gli archi dei ponti  subito , senza aspettare ancora. Se non riesce a farlo chieda l’intervento dell’esercito”

5 Ottobre

Non dobbiamo perdere tempo. La Regione non ha garantito la pulizia dei fiumi negli ultimi 20 anni, non ha usato l’estate del 2023 e del 2024 per recuperare  e non ammette ancora le sue responsabilità davanti ai disastri dell’alluvione

Bologna, 5/10/2024 – “Continua lo “scaricabarile” di responsabilità di chi ha amministrato la nostra regione per oltre cinquant’anni. Oggi è la Priolo che, nonostante conosca bene ciò che non ha fatto la Regione negli ultimi dieci, venti e trent’anni, dice che senza opere strutturali (quelle che loro non hanno fatto), ‘passeremo la vita a tirare su gli argini’ ed ha anche aggiunto che è il generale Figliuolo a dover capire che ‘ci vogliono soldi’ e ‘una struttura tecnica in grado di affrontare i problemi’.  Quello che dimentica la Priolo e’ che per realizzare un piano straordinario di opere serve tempo e che esiste invece un piano immediato, inderogabile che dipende solo da lei: pulire i fiumi e gli archi dei ponti che sono ancora  ostruiti da alberi e detriti e abbassare i letti dei fiumi che ormai hanno una portata molto ridotta. Questa manutenzione ordinaria non è stata fatta negli ultimi 20 anni e non è stata realizzata neanche in questi 16 mesi dopo l’emergenza, sfruttando le due estati che hanno avuto a disposizione” dice Elena Ugolini. “Priolo forse non ricorda che è la stessa Emilia-Romagna che nel 2019  ha adottato delle linee guida  per la gestione delle aree boschive ai fini idraulici in cui si annunciava l’eliminazione del 100% della biomassa dagli argini per renderli ispezionabili. Questo non è mai stato fatto anche dopo la richiesta contenuta nella lettera inviata il 2 novembre del 2023 dal Generale Figliuolo al presidente della Regione Emilia Romagna. Non si può rimandare ulteriormente.

Occorre liberare nell’immediato  gli alvei dai ceppi e dalle sterpaglie per garantire la capacità idraulica di corsi d’acqua, occorre liberare i fiumi dalla legna che viene tagliata e stivata negli alvei dove poi rimane. Occorre evitare che le cataste di legna che si accumulano a monte durante le piene creino barriere presso i ponti, alterando il regime idraulico di deflusso in caso di piena, causando sormonti e vere e proprie bombe d’acqua una volta che i tappi che si generano presso i ponti si aprono per la forte pressione idraulica”.

“Occorre ripartire subito dalla manutenzione mai fatta poiché è l’unico strumento che nell’immediato permette di abbassare il grado di rischio. Non si può perdere tempo. Se la Priolo non riesce a farlo chieda aiuto all’esercito perché a farne le spese sono i cittadini”.

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