● Ugolini: “Serve una visione globale per la Regione, in tutti i settori produttivi e imprenditoriali, per una crescita necessaria agli investimenti in sanità, educazione e infrastrutture”.
● Urso: “L’Emilia-Romagna è fondamentale per il Paese; una visione condivisa tra governo e regione su questi temi offre una marcia in più per promuovere lo sviluppo economico dei territori”.
Bologna, 28 ottobre 2024 – Si è svolta oggi a Bologna la conferenza stampa di presentazione del programma elettorale della candidata alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini, incentrato su Economia, Lavoro e Sviluppo. L’incontro ha visto la partecipazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del professor Massimiliano Marzo, economista e collaboratore nello sviluppo del programma.
Nel corso della conferenza, sono stati illustrati i punti chiave del progetto di Ugolini per rilanciare l’economia emiliano-romagnola, sostenere la crescita delle imprese e ridurre le disuguaglianze tra territori. “Questa regione, ricca di eccellenze, talenti e opportunità, deve emanciparsi da un modo di governare caratterizzato da controllo e sospetto verso l’iniziativa privata e dalla disparità tra i territori” – ha dichiarato Elena Ugolini. “Mettere le persone al centro significa ascoltarle, e concentrarsi su chi lavora, crea occupazione, fa impresa, costruisce e innova. Liberare l’iniziativa privata, attrarre investimenti, ridurre drasticamente la burocrazia; la sostenibilità come risorsa, non come ostacolo; una Pubblica Amministrazione che non è zavorra, ma una spinta all’innovazione; più potere d’acquisto ai lavoratori, grazie a un welfare aziendale costruito attraverso patti tra la Regione e le imprese. Il primo punto è quello dei finanziamenti. Le imprese oggi accedono al credito grazie alle garanzie statali, come SACE e MCC. È evidente che la modifica di queste garanzie potrebbe creare problemi per le piccole e medie imprese. Proponiamo di rivitalizzare il ruolo dei confidi regionali, fondamentali per garantire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese. L’idea è di trasformare l’Emilia-Romagna in un laboratorio politico-economico, consentendo ai contratti di lavoro locali di avere una maggiore flessibilità rispetto a quelli nazionali, recuperando così il potere d’acquisto e incentivando la produttività”.
Il programma punta sullo sviluppo delle competenze tramite una riforma dell’istruzione e della formazione professionale, valorizzando il partenariato pubblico-privato anche come strumento per affrontare emergenze sociali come quella abitativa, e sulla necessità di attrarre capitali per finanziare infrastrutture e sostenere la crescita delle aziende.
A chiusura della conferenza, il Ministro Adolfo Urso ha confermato l’importanza di un dialogo continuo tra Regione e Governo per coordinare le iniziative di sviluppo. “In Emilia-Romagna si trovano alcuni dei principali settori del Made in Italy, come alimentazione, abbigliamento, arredo e automazione. Dobbiamo ampliare e supportare anche nuove aree, tra cui aerospazio, farmaceutica, biomedicale, nautica e chimica green. Questi settori, in passato sottovalutati, sono diventati protagonisti dell’industria e dell’export grazie al governo Meloni. Investiremo un miliardo e mezzo per lo sviluppo di startup nel settore dell’AI” – ha dichiarato Urso, ribadendo il supporto del Ministero alle iniziative destinate a rafforzare il tessuto produttivo regionale: “Una visione condivisa tra governo e regione su questi temi offre una marcia in più per promuovere lo sviluppo economico dei territori”.
“Non possiamo affrontare queste sfide da soli; la sinergia con il mondo dell’industria è la chiave per rispondere alle sfide di oggi” – ha sottolineato il professor Marzo, descrivendo l’Emilia-Romagna come “laboratorio politico-economico, che consenta ai contratti di lavoro di avere una quota di contrattazione locale più elevata rispetto a quella nazionale, recuperando così il potere d’acquisto e incentivando la produttività”.